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Speciale Anni '80 - Zephyr

11/12/2011 | Autore Sergio Nardelli
  • Intro
  • Biografia
  • Discografia
  • Interviste
  • Photo Gallery

ZephyrIl nostro viaggio fa tappa ora a Ravenna, importante città d’arte dall’invidiabile patrimonio culturale, fatto di basiliche, musei, monumenti e preziosi mosaici. Ma a catturare l’attenzione c’è anche la musica di una band, che per parecchi anni ha portato avanti, seppure tra alti e bassi, il proprio credo musicale…Prossimi ad un rientro sulle scene, ecco a voi gli Zephyr!

Nel 1979, a Ravenna prendono vita gli Zephyr dall’unione delle forze del cantante/chitarrista Alessandro Zazzeri e del batterista Fabio Chiarini che, con Marco Capecci al basso e Nicola Castanò alle tastiere, formano il primo nucleo della band. Gli Zephyr si muovono in territori hard rock e grazie al brano “For Love” vincono, nel 1982, il “Cantagiro Romagnolo”. Sempre nello stesso anno vede la luce il loro demo di otto tracce “The First” e danno il via ad una intensa attività live. Nel 1985, il tastierista Paolo Mantovani sostituisce Castanò, il quale rientra nell’autunno dello stesso anno e, dopo l’ingresso del nuovo bassista Paolo Rinaldini, la band incide un apprezzato demo di quattro brani. Le soddisfazioni continuano con la vittoria all’importante festival “Heavy Mass” di Pistoia, alcune apparizioni televisive, fra le quali quella nel programma “Heavy Con Cleever” su Videomusic e la sigla per il programma di “Road Show” (sempre su Videomusic) nel 1987, con il brano “Born To Run”. Purtroppo però per la band arrivano anche momenti difficili che portano ad un primo scioglimento. Nel 1988, la caparbietà di Alessandro Zazzeri spinge però il chitarrista a comporre da solo (aiutato da Maurizio Stella) i “provini” del futuro album “The Last Dawn”, che fruttano un contratto con la LM Records. Nel 1989 viene registrato “The Last Dawn”, ma purtroppo non vedrà la luce, causa la chiusura dell’etichetta. Nel frattempo Alessandro ricompatta la band con il chitarrista Roberto “Occa” Ferniani, il bassista Flavio Portolano (Rex Inferi) ed il batterista Angelo Tarlazzi, per varie scorribande “on the road”. Nel 1990 un altro scossone di line up, porta l’ingresso del chitarrista Maurizio Samorì (Rex Inferi), del bassista Carlo Canali (r.i.p) e del batterista Turchetti. Nel 1991 arriva il lancio in veste solista di Alessandro, che conquista un 2° posto al Festival di Ariccia e due semifinali al Festival di Castrocaro ’91 e ’92. Nel 1992 purtroppo, gravi problemi di salute tengono Alessandro lontano dalle scene, fino al 1994, quando si ripresenta con i “Dna”, una cover band hard rock di Rimini. Nel 1997 riforma gli Zephyr con il chitarrista Michele Petrone, il bassista Stefano Carloni (r.i.p.) ed il batterista Mario Comandatore e nel 1998 non perde occasione di agire sempre in veste di solista, arrivando in finale, all’Accademia di Sanremo. Nel 2000 entra il nuovo bassista Gabriele Ravaglia ed il gruppo continua la propria attività fino al 2006. Mentre l’instancabile Alessandro prosegue la sua attività con i Washing Machine, nel 2008, l’Andromeda Relix con la New LM Records, portano finalmente alla luce “The Last Dawn”, impreziosendolo con i brani del secondo demo. Attualmente Alessandro è impegnato con gli Hot Stuff, ma in previsione, sempre per la New LM Records, dovrebbe esserci un nuovo album targato Zephir. Restate sintonizzati...

  • 1982 - The First - (Autoprodotto) - Demo Tape
  • 1985 - Demo - (Autoprodotto) - Demo Tape
  • 2008 - The Last Dawn - (Andromeda Relix/
    New LM Records) - Full Length

The Last Dawn - (Andromeda Relix/
New LM Records, 2008) - Full Length

Zephyr - "The Last Dawn"Ci troviamo a Ravenna nel 1989, quando gli Zephyr giungono ad un passo dal debutto discografico, che riassume una storia ricca di soddisfazioni (due apprezzati demo, importanti conquiste live, apparizioni in TV ed una sigla per Videomusic) e tanto sbattimento, ma travagliata sul piano della line up, tanto che il leader Alessandro Zazzeri (chitarrista/cantante), incide completamente da solo questo “The Last Dawn”. La beffa però è dietro l’angolo ed il fallimento della casa discografica LM Records, fa si che l’album rimanga per tanti lunghi anni nel cassetto, fino a quando, quasi vent’anni dopo, riesce a veder la luce grazie al prezioso lavoro dell’Andromeda Relix e della rinata New LM Recors. Di chiara matrice NWOBHM, “The Last Dawn” sfodera svariati brani di assoluto valore, a cominciare dall’omonima opener “The Last Dawn”, un “gioiellino” dai toni epici, ricco di sfumature e dall’atmosfera trasportante, condotto in maniera impeccabile dall’evocativa voce di Alessandro. Impossibile non farsi corrompere dall’hard rock frizzante, che sgorga da genuini pezzi come “Ride On”, “Please Don’t Go” o “On The Way Out”, ammiccanti nelle movenze ed efficaci negli intenti. Il sentito lento “Lady Of The Dancing Water” e l’intensa ballata “Magic Times” ammaliano piacevolmente e procurano parecchi brividi lungo la schiena. La strana “Leave Me Alone” spiazza senza mezze misure, battendo territori inusuali, senza però lasciare un segno. Ma sono ancora i toni epici ad entusiasmare e rendere intriganti pezzi come la febbricitante “Eyes Of The Storm”, la solenne “No More Jail” o la cupa “Brain Insane”, che nonostante il suo lento incedere, cresce di intensità, creando un’atmosfera avvolgente. Ad impreziosire il lavoro, ecco sfilare poi i quattro brani del “Demo ‘85”, con la ballata “For Love”, le pacate “Sweet Flying Eyes” e “Voices Of Ocean” e l’ariosa “You Give Me Feelin’”. Chiude il sipario la strumentale “Born To Run”, celebre sigla del programma “Road Show” di Videomusic. Ben prodotto, “The Last Dawn” è un lavoro vario, personale e dal grande spessore di cui è facile innamorarsi.

Tracklist:
01. The Last Dawn
02. Ride On
03. Lady Of The Dancing Water
04. Please Don’t Go
05. On The Way Out
06. Leave Me Alone
07. Eyes Of The Storm
08. No More Jail
09. Magic Times
10. Brain Insane
11. For Love (Bonus Track)
12. Sweet Flying Eyes (Bonus Track)
13. Voices Of Ocean (Bonus Track)
14. You Give Me Feelin’ (Bonus Track)
15. Born To Run (Sigla Road Show)

Foto ZephyrPer approfondire la storia della band romagnola, abbiamo fatto visita al chitarrista/cantante Alessandro Zazzeri, leader indiscusso della band romagnola. Questo è il resoconto...

Bene Alessandro, partiamo dagli inizi. Come prendono forma gli Zephyr e come si muovevano nella Ravenna di quegli anni?
Gli Zephyr prendono forma a casa di Fabio Chiarini; all'epoca il nostro comune maestro di chitarra ci mise in contatto semplicemente per farci conoscere ed allenarci in due; a quel tempo Chiarini studiava chitarra, ma da subito Fabio mi fece vedere la sua batteria dicendomi che in realtà quello era il suo vero strumento e che anche lui amava l'hard rock. Da subito ci mettemmo a fare un po' di "casino", lui alla batteria ed io alla chitarra, cercando di fare qualche riff dei Deep Purple, Led Zeppelin, ecc... Decidemmo così di fondare un gruppo. Era il 1979 ed avevamo io 15 e lui 16 anni! Subito ci mettemmo alla ricerca di altri elementi e la scelta cadde su due miei amici d'infanzia che condividevano con me l'amore per i classici dell'hard rock: in un primo momento, il bassista Marco Capecci, mio compagno di scuola alle medie, che aveva suonato (registrammo con mezzi di fortuna un demo in casa) con me in un gruppo chiamato "Sunrise", nel '77 durante la seconda media. Circa un anno dopo, cioè nel 1980, entrò a far parte del gruppo Nicola Castanò alle tastiere, anche lui mio ex compagno di scuola delle elementari, pensa un po'... Muoversi a Ravenna in quegli anni non era per niente facile. Dovevi fare tutto da solo. Infatti i nostri primi concertini erano tutti auto-organizzati dalla A alla Z. Ci si sbatteva veramente tanto ed eravamo entusiasti di farlo. Ognuno aveva un compito specifico da eseguire, per la buona riuscita dell'evento. Non esistevano all' epoca locali o pub che facevano suonare abitualmente gruppi rock, ma debbo dire che fummo bravi, perchè riuscimmo nell'impresa di riempire i locali che prendevamo a noleggio con le sole nostre uniche forze. Quindi tutto iniziò con un semplice passaparola; il gruppo piaceva, i giovani ne parlavano ad altri loro coetanei e di volta in volta la gente aumentava, finché si arrivava ad essere chiamati da terzi per fare una serata in quel festival estivo piuttosto che in quella discoteca, perchè gli Zephyr portavano gente.

Come venne scelto il nome? C'è qualche aneddoto al riguardo?
La scelta del nome fu mia e se vogliamo, in un certo senso, è anche romantica: mi ricordavo che da bambino, alla fine degli anni '60, primi '70, mia madre, mentre faceva le faccende domestiche, ascoltava sempre la radio ed io stavo seduto su una piccola poltroncina, vicino a lei ed anch'io ascoltavo in silenzio. Fu lì, in quella radio (le prime a transistor) che ebbi forse l'imprinting di un certo tipo di musica che in quegli anni veniva trasmessa. Quella piccola radio arancione aveva una marca, un nome, in basso a destra: Zephyr.

Foto ZephyrNel 1982 vincete al "Cantagiro Romagnolo" e incidete il vostro primo demo tape ufficiale "The First". Via libera ai ricordi...
Il primo ricordo che mi viene in mente riguardo al "Cantagiro Romagnolo", è che la star della serata era una certa "Ilona Staller", meglio conosciuta come "Cicciolina". Beh, per un sedicenne non era una brutta visione!...A parte questo, vincere il "Cantagiro" fu la nostra prima soddisfazione, diciamo così, "ufficiale". Capimmo in pratica che eravamo apprezzati anche da un pubblico non esclusivamente rockettaro e questo non poteva che farci piacere. Riguardo al nostro primo demo "The First", ricordo le sedute di registrazione in un appartamento grezzo, non ancora intonacato, che molti anni dopo diventerà la mia attuale casa. Un vecchio mixer comprato con fatica, due microfoni ed una piastra stereo a cassette. Registrato in diretta con questi mezzi di assoluta fortuna venne fuori tutto sommato un demo dignitoso, pur nei suoi insormontabili limiti tecnici. Al mixer ci aiutò un amico, scomparso purtroppo nel 1990: Massimo Quadri, al quale ovviamente, va il mio maggior struggente ricordo...

Ci aggiungiamo anche noi...Nel 1985, dopo qualche cambio di line up, è la volta del 2° demo. Continua tu...
La vita degli Zephyr intanto procede negli anni. Nel 1985-86 incidiamo il nostro secondo demo con un quattro traccie a cassette. Al giorno d'oggi sembra quasi impossibile ma allora i gruppi che potevano permettersi di registrare in uno studio professionale o quasi, erano pochissimi e noi in particolare non eravamo certo figli di papà. Quindi poter incidere su di un 4 tracce a cassetta era già per l'epoca e per dei ventenni, più che sufficiente. Fatto sta che, grazie anche all'impegno di Maurizio Stella alla consolle, tirammo fuori un piccolo gioiello di cui ne vado fiero ancora oggi e che si può sentire come bonus nel CD postumo, uscito circa tre anni fa, " The Last Dawn".

Successivamente vi togliete qualche bella soddisfazione come la vittoria all'Heavy Mass di Pistoia, qualche apparizione in TV, su tutte quella a Videomusic "Heavy con Cleever" e infine, sempre per la stessa emittente, vi aggiudicate la sigla del programma "Road Show". Quali sono i tuoi ricordi?
Proprio grazie al secondo demo (1985/86) incominciammo a farci conoscere a livello nazionale, in particolare spedendolo a Clive "Kleever" Griffiths, indimenticato e indimenticabile VJ per Videomusic (ora "degenerata" in MTV ), la mitica emittente musicale televisiva (la prima ed unica per molti anni in Italia a mandare video a rotazione 24 ore su 24). Kleever era appassionato di musica Hard/Heavy e conduceva un programma specifico sul genere nella suddetta emittente: "Heavy Con Kleever", molto seguito da tutti gli amanti del genere. Ci invitò dopo aver ascoltato la nostra cassetta per un intervista nel programma e qualche mese dopo si ricordò di noi quando organizzò "Heavy Mass", praticamente una specie di primo "Monster Of Rock" in assoluto italiano, al Palazzetto dello Sport di Pistoia, grazie alla uscita del primo numero e la relativa sponsorizzazione di "HM", la prima rivista in Italia specifica nel genere. Fu una serata bellissima ancora adesso mi emoziono a ripensarci, il Palazzetto dello Sport pieno stipato, più di 3000 persone, tutte gasatissime e calorosissime. Quella sera toccammo il paradiso con un dito, noi fummo i migliori della serata e fummo premiati come tali, la stessa emittente trasmise per molti mesi a rotazione la nostra performance. A livello nazionale gli amanti del genere cominciavano a parlare di questi Zephyr da Ravenna. L'anno seguente, grazie a questo successo, "Kleever" ci commissionò una sigla per il suo programma "Road Show", sempre all'interno di Videomusic. Nacque così "Born To Run", contenuta anch'essa come bonus in " The Last Dawn", questa volta andammo a registrarla in un vero studio professionale a Firenze.

Foto ZephyrUscito da un periodo buio con relativo scioglimento della band, viene registrato il vostro disco d'esordio "The Last Dawn". Raccontaci la genesi di questo vostro importante capitolo discografico, che purtroppo per anni non vide mai la luce, senza scordare eventuali aneddoti...
Il successo di "Heavy Mass" e le successive apparizioni televisive ci avevano fatto un sacco di pubblicità, il nostro cachet era molto aumentato e ora potevamo anche rifiutare alcuni concerti se non li ritenevamo all'altezza. Per dei ragazzi giovanissimi come noi (seppur stiamo sempre parlando di livelli italiani dell'epoca), non era ad ogni modo male. A confronto di molti nostri "coetanei colleghi", eravamo tra i privilegiati. Purtroppo, come spesso accade in questi frangenti: maggior "successo", richiede maggior impegno. Alcuni di noi purtroppo non se la sentirono di mollare tutto o quasi e tentare il grande e decisivo passo. Di fatto Gli Zephyr originari si sciolsero nel 1988 per questo motivo. Nel 1988, La LM Records di Luigi Mazzesi si interessa al nome Zephyr e, dopo avermi proposto di cantare alcuni brani nel disco "Like A Hurricane" degli amici Rex Inferi, mi chiese di fare un disco solista a nome Zephyr, essendo diventato di fatto il mio soprannome. Nasce così, nel 1989, "The Last Dawn". In quel periodo suonavo professionalmente in orchestre da ballo e l'impegno per il disco, dovendo suonare la maggior parte degli strumenti, era piuttosto notevole. Ricordo che una volta, appena tornato al mattino da una serata, presi l'auto senza neanche andare a dormire e andai a registrare in studio, che si trovava a Senigallia...Ad un certo punto, in un momento di pausa in sala, mi addormentai, seduto con la chitarra addosso... Purtroppo poi la sfortuna volle che la LM Records fallì poco dopo e né il disco dei Rex Inferi né il mio vennero pubblicati e rimasero nel cassetto fino a pochi anni fa.

Nel corso degli anni gli Zephyr non hanno mai avuto una line up stabile. E' stata una tua scelta o proprio era difficile mantenere un rapporto musicale duraturo nel tempo? Quale è stata secondo te la line up migliore? Sei ancora in contatto con i vari musicisti che hanno transitato nella band?
E' difficile secondo me tenere assieme un gruppo con una line up stabile, per vari motivi, tra i quali, quello che, non essendo un lavoro a tempo pieno, molti hanno giustamente altri impegni più importanti e poi siamo sinceri: noi musicisti indipendentemente dal livello in cui operiamo siamo tutti "teste un po' calde". Il nucleo più importante e portante degli Zephyr era composto da me, Fabio Chiarini e Nicola Castanò, con i quali ho suonato assieme per parecchi anni. Poi Paolo Rinaldini subentrò al basso nel periodo migliore della band a livello di popolarità. Quindi io personalmente non penso di sbagliare nel considerare questa, la formazione più importante e storica degli Zephyr. Successivamente, delle varie formazioni succedutesi, quella che ricordo come la migliore nel suo insieme, a livello tecnico, era sicuramente quella del 1989-90, con Roberto Ferniani alla chitarra, Flavio Portolano al basso, Angelo Tarlazzi alla batteria ed io alla sola voce. Comunque negli anni seguenti sono transitati altri ottimi musicisti tipo: Maurizio Samorì alla chitarra, Turchetti alla batteria, Michele Petrone alla chitarra. Tutti ottimi strumentisti che facevano nettamente la differenza. Sono comunque ancora in contatto praticamente con tutti o quasi, i musicisti che hanno suonato con me e ci sentiamo regolarmente; con alcuni più spesso altri meno, come è normale che sia, ma con tutti, nessuno escluso, sono rimasto in ottimi rapporti

Nel frattempo, avvii la tua carriera solista, ricca di soddisfazioni e, dopo aver superato seri problemi di salute, nel 1994, ritorni in pista più combattivo che mai. Insomma la musica è parte integrante del tuo dna. Quanto è stata importante nel superare anche i momenti più difficili?
Si, diciamo che la vita non sempre mi ha sorriso, ma comunque sono ancora qui incazzato come sempre! Certo la musica mi ha aiutato e mi aiuta tutt'ora, essendo l'anima della mia vita. Ma non voglio scadere troppo nella banale retorica; aggiungo solo che penso sia normale che ad ognuno di noi faccia piacere e bene allo spirito, poter in qualche modo esprimere una propria attitudine, indipendentemente dalla capacità e dalla popolarità raggiunta.

Nel 1997 riformi i Zephyr che, fra alti e bassi, continuano la loro attività fino al 2006. Quali sono i momenti e gli episodi che vale la pena di ricordare di questo periodo?
Di momenti belli ce ne sono stati molti, per il semplice motivo che ci siamo sempre divertiti tanto a suonare, per un pubblico sempre molto caloroso nei nostri confronti. Ovviamente, oggi, senza grandi pretese, al solo scopo di divertirci e divertire...

Nel 2008 la preziosa opera di Andromeda Relix e New LM Records porta alla luce "The Last Dawn", includendo anche il 2° demo. Sei soddisfatto di come è uscito?
Si, sono soddisfatto molto e anzi ringrazio pubblicamente l'Andromeda Relix e la New LM Records.

Nonostante la tua instancabile attività musicale prosegua da anni con altre band (Dna, Washing Machine, Hot Stuff,...) so che stai progettando il ritorno degli Zephyr e in cantiere c'è un nuovo album. Cosa ci puoi dire di più al riguardo?
Continuerò a fare serate dal vivo finché ne avrò la forza e mi divertirò nel farlo. Suonare-cantare, come ho già detto, vuol dire esprimere la mia vera attitudine, la mia vera anima e forse, sinceramente, è l'unica cosa che so fare bene. L'idea di fare uscire un nuovo disco Zephyr era già in cantiere da qualche anno, precisamente subito dopo l'uscita di " The Last Dawn", ma io sono piuttosto pigro, si sa... Scherzi a parte, entro il 2012, uscirà finalmente un secondo capitolo targato Zephyr e si tratterà di materiale recente ed alcune idee mai registrate che ho avuto negli ultimi 20 e passa anni.

Quali sono i ricordi targati Zephyr che ti stanno più a cuore?
Beh... i bei ricordi, come avrai già intuito, sono molti e non per forza legati ad un momento particolare di successo e soddisfazione artistica. Sicuramente il momento più emozionante è stato il partecipare al concerto dell' Heavy Mass, nel Palazzetto dello Sport di Pistoia, nel 1985, davanti alle telecamere di Videomusic e 3000 persone, con il relativo aumento di popolarità, che ne è conseguito.

Quali sono le band con le quali ti sei trovato meglio a condividere il palco (inteso sempre periodo Zephyr)?
Sinceramente le serate che facevamo noi, raramente erano condivise con "colleghi", e quelle poche volte che lo erano, si trattava di gruppi locali di cui non ricordo il nome purtroppo. A parte questo è stato un piacere condividere il palco con i bravissimi Vanadium all'Heavy Mass.

Quali dischi di band italiane dell'epoca conservi nella tua collezione?
Ho i primi tre LP dei Vanadium, il gruppo più importante in Italia a livello heavy, in quel periodo, poi ho apprezzato la Strana Officina e anche di loro ho i primi tre LP. Ho "On The Prowl" degli stimatissimi Criyng Steel e dell'amico Alberto Simonini, a cui faccio tutti i miei più sinceri auguri, visto che sta passando un momento difficile. Ho ovviamente i due Lp dei miei amici e colleghi Rex Inferi. Si tratta di dischi al quale sono affezionato; non me ne vogliano altri gruppi del periodo ed attuali, ma in realtà io non sono mai stato un amante sfegatato dell'heavy metal in generale. Ho sempre preferito un hard rock targato per lo più 70's e penso si senta nei miei brani. Gli stessi Zephyr dell'epoca erano una band hard rock, decisamente fuori moda per i tempi, ma noi non ce ne fregava nulla. Di conseguenza, a parte qualche grosso nome della prima ondata British, che sicuramente mi ha influenzato, non ho seguito più di tanto il genere, compreso le molte band italiane.

Siamo giunti alla fine, a te la conclusione dell'intervista...
Mi piacerebbe che i giovani nella musica, che è, come qualsiasi altra forma d'arte, lo specchio di una società, fossero un po' meno "branco", un po' meno conformisti, un po' meno presuntuosi. Capisco di avere descritto i difetti tipici del giovane medio di tutte le latitudini e tempi, ma ho l'impressione che queste caratteristiche negative si siano acuite nel tempo. Gli attuali giovani sono stati fortunati di vivere in un periodo in cui la possibilità di fare musica ed impararla è molto più facile, ma mi pare sfruttino nella maniera più dozzinale questa opportunità....Sbaglio?

A cura di Sergio Nardelli


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