Homselvareg – Catastrofe

Forest
2015
Full Length
Black Metal
Sliptrick Records

Arriviamo un po’ in ritardo a recensire il lavoro dei comaschi Homselvareg. “Catastrofe” usciva ad ottobre dell’anno scorso, prodotto della reunion della band lombarda dopo lo split del 2009.

Forte di una nuova line-up e di un ritrovato entusiasmo il quartetto ci propone un album diretto, a tratti intransigente e supponente, assolutamente senza compromessi.

La band si assesta su una linea Anti-Human, un black metal di stampo nichilista assolutamente misantropico che fa della distruzione del genere umano la propria forza ispiratrice; un sogno ad occhi aperti che ci porta in lande desolate in cui dell’uomo e della propria misera civiltà e presenza non v’è più traccia.
Come pallide reminiscenze bibliche ci troviamo davanti al “L’inizio della Fine”, l’essere umano, impotente di fronte alle forze della natura, si trova “Senza via d’uscita”, colpito e inerme di fronte alle catastrofi, quasi una nemesi divina per un’umanità immeritevole. Un “Terremoto” scuote la terra, un “Rogo” infernale purifica con il fuoco, eliminando ogni traccia di sozzura finché una quiete immota non lascia trapelare un solo e “Ultimo Lamento Umano”. Tira un’ “Aria di Tempesta”, come se il vento dovesse completare l’opera iniziata dal fuoco e l’acqua risciacquare con un’ “Inondazione” i residui di quella sporcizia ripugnante che una volta fu l’uomo del quale resta, infine, “Solo Memoria”.

La proposta dei nostri è ruvida, rozza, ignorante fino al midollo. Per quanto supportata da una buonissima produzione, ci troviamo di fronte ad un black metal oltranzista e caotico che crea veri e propri muri sonori impenetrabili vivendo di ritmiche serratissime, ottime e pesantissime partiture di basso (ascoltate il giro di basso su “Aria di tempesta”!), chitarre taglienti e screaming ferale. Un black metal che strizza l’occhio a quanto di buono già fatto nell’underground da band storiche della scena black nostrana (leggi: Handful of Hate) e che fa degli anni ’90 il proprio punto di riferimento.

Coraggiosissima e riuscita – a mio modestissimo parere – solo in parte la scelta di comporre testi nell’italico idioma. Il cantato è sempre comprensibile ma manca una finezza stilistica e metrica che potrebbe dare ulteriore lustro a tutta la proposta. Il riferimento assoluto sono e restano i mai eguagliati e sempre rimpianti SEW.

A parte questa piccola nicchia di perfettibilità, “Catastrofe” è senz’altro un ottimo album di Black vecchia maniera, come ci piace sempre sentire. Non inficiato da inutili inserti melodici, vive della propria efferatezza e del proprio odio monocorde verso la misera umanità.
Da supportare!

Tracklist:

01. L'inizio della Fine
02. Senza via d'uscita
03. Terremoto
04. Rogo
05. Ultimo Lamento Umano
06. Aria di Tempesta
07. Inondazione
08. Solo Memoria


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