Stamina – System Of Power

Forest
2017
Full Lenght
Melodic Prog Metal
Pride & Joy

Gli Stamina non hanno mai fatto mistero di ispirarsi direttamente alla scena prog metal melodica nordeuropea, Royal Hunt in primis.
Al quarto album, la band di Luca Sellitto (chitarre) e Andrea Barone (tastiere), che da sempre ha questa configurazione di progetto, emanazione dei due musicisti, vede nuovi volti coinvolti, ma non stravolge le linee guida che la contraddistinguono.
Dentro quindi il vocalist Alessandro Granato, che stavolta è incaricato di farsi carico di tutti i pezzi, e il bassista Mario “Uryo” Urciuoli, a cui si aggiungono, come ospiti, Jacopo Di Domenico, presente nel disco precedente e qui in veste di corista, il drummer Andrea Stipa, Donata Greco al flauto e Giulia Silveri al violoncello.
Con questa nuova formazione, gli Stamina sfornano un quarto album di gran classe, che fonde la già citata scena nord europea con un approccio progressive metal tout court, che occhieggia soprattutto ai Symphony X.
Dentro quindi anche una maggior potenza nel rifferama, ben esemplificata nell’opener “Holding On”, americana al punto giusto, ma ancor più in “Must Be Blind”, mid-tempo ipervitaminico e roccioso. “One In A Million” mostra un Luca Sellitto in gran spolvero, alle prese con soli di metal neoclassico pulitissimi ed efficaci; la song, come tutte del resto, è caratterizzata dai refrain corali alla Royal Hunt, che sono un marchio di fabbrica anche per gli Stamina.
Se parliamo di melodia, non può mancare una ballad, ed eccoci allora con “Undergo(Black Moon Part 2”, che riprende, nei toni e nella melodia, la ballad “Black Moon” che impreziosiva “Two Of A Kind”. Ed eccoci adesso al brano più “regale” del lotto, “Love Was Never Meant To Be”, quello che Andrè Andersen dei bei tempi andati avrebbe voluto scrivere: ritmica cadenzata, linea melodica azzeccatissima, hammond in primo piano e cori, cori, cori! Per la title track è d’obbligo sfoderare potenza, mentre “Why” è di nuovo nelle corde della band danese. A chiudere un disco di grande soddisfazione, “Portrait Of Beauty” si concede qualche apertura progressiva in più, senza strafare ma di nuovo con grande classe.
Questo è davvero il disco da non comprare se non vi piace un certo modo di intendere e interpretare il metal melodico, ma, ragazzi, quanto a classe e qualità, io ci farei davvero un pensiero.
La mia speranza è che gli Stamina abbiano trovato la formazione ideale sulla quale crescere e crescere ancora.

Tracklist:

01. Holding On
02. Must Be Blind
03. One In A Million
04. Undergo (Black Moon Pt 2)
05. Love Was Never Meant To Be
06. System of Power
07. Why
08. Portrait Of Beauty


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